Riflessioni a margine del 3° Congresso Nazionale di Far Famiglia: perché in un mondo di monadi solitarie, la vera rivoluzione è il tifo per la vita a due.
(Roma, Collegio Seraphicum – Post Evento)
C’è un’energia particolare che si respira quando le idee smettono di essere concetti astratti e diventano carne, volti, storie. È quello che ho percepito sabato 25 ottobre a Roma, intervenendo al 3° Congresso Nazionale di Far Famiglia, “L’attualità di una sfida”. Una sfida che non è solo culturale, ma esistenziale.
Nel mio intervento ho voluto portare l’attenzione su un "crimine silenzioso" che si consuma quotidianamente ai danni del matrimonio: l’assalto di un individualismo sfrenato. Viviamo in un’epoca in cui l’Io ha cannibalizzato il Noi. Siamo circondati da monadi: individui chiusi in se stessi, che cercano la felicità specchiandosi in un modello di perfezione irreale, patinata, veicolata ossessivamente dai social media.
La trappola della perfezione e la realtà della carne
Sugli schermi dei nostri smartphone scorrono vite editate, prive di sbavature. Ma il matrimonio, quello vero, non ha filtri. È fatto di carne, di spigoli, di giornate storte e di silenzi pesanti, così come di gioie improvvise e complicità profonde. Come tutte le cose vive, ha aspetti radiosi e aspetti faticosi.
Il problema sorge quando, di fronte alla prima difficoltà, la realtà non corrisponde all'ideale di perfezione che ci siamo costruiti. Lì, l’individualismo ci suggerisce la via di fuga immediata: la rottura. Il movimento centrifugo che spinge alla separazione oggi è potentissimo.
Ed è qui che ho lanciato la mia provocazione alla platea: al matrimonio oggi mancano i tifosi.
Cercasi Ultras della vita a due
Immaginate una partita decisiva. Quando la squadra è in difficoltà, quando le gambe tremano e il risultato sembra compromesso, chi fa la differenza? Il pubblico. I tifosi. Quella gente a bordo campo che non giudica l'errore tecnico, ma incita a non mollare e che ti spinge oltre la fatica.
Nella nostra società, alle coppie e alle famiglie manca tragicamente questa "galleria umana" cui ispirarsi: mancano gli ultras del matrimonio. Quando due sposi vacillano, spesso trovano intorno a sé un coro di "chi te lo fa fare?", "meriti di meglio", "lascia perdere".
In questo scenario, Far Famiglia rappresenta un’anomalia meravigliosa.
La "Forza Tranquilla" di una Rivoluzione
Guardando la sala del Seraphicum, ho realizzato che l'attività di questa associazione è quanto di più utile e necessario esista oggi. Far Famiglia non è solo un contenitore di eventi, è un catalizzatore di quella che mi piace definire una "forza tranquilla".
La loro missione è rivoluzionaria proprio perché paradossale: in un mondo dove ognuno guarda il proprio ombelico, Far Famiglia mostra un interesse disinteressato per la coppia e la famiglia. È un ossimoro vivente che scardina la logica del profitto emotivo. Qui nessuno resta indietro. Qui le migliori energie vengono messe al servizio degli altri affinché il tessuto connettivo della famiglia non si strappi, ma si irrobustisca.
Essere capaci di futuro
La vera rivoluzione che ho visto in atto durante il Congresso non è urlata, ma costruita. Far Famiglia fa qualcosa che la società contemporanea ha da tempo smesso di fare: allena i coniugi alla resistenza, fornisce loro quel tifo da stadio necessario per superare i momenti bui trasformando la fragilità in risorsa.
Questa associazione non si limita a "salvare" il presente delle coppie; fa molto di più. Le rende "capaci di futuro".
E in un tempo schiacciato su un eterno presente, dove il "per sempre" fa paura, restituire a due persone la capacità di immaginare, costruire e abitare il domani è forse il dono più grande che si possa fare loro.
Grazie a Far Famiglia per essere quel tifo incessante di cui tutti abbiamo disperatamente bisogno.
Con ostinata speranza,
Mino Russo
Marital Coach